Un esempio concreto di come il face swap possa essere utilizzato nel contesto del revenge porn riguarda una situazione ipotetica in cui una persona ottiene una foto del volto di un’ex partner e la utilizza per creare immagini o video falsi ma realistici. Utilizzando un’applicazione di face swap, l’aggressore sovrappone il volto dell’ex partner su un video pornografico preesistente.
Scenario:
- L’aggressore: Una persona che desidera vendicarsi del proprio ex partner dopo una rottura. Ha accesso a diverse foto del volto dell’ex, magari prese dai social media.
- La vittima: Non ha mai creato o condiviso immagini o video intimi e non è consapevole dell’esistenza del contenuto manipolato.
- Il processo: L’aggressore utilizza un’applicazione di face swap per sovrapporre il volto della vittima su un video pornografico. L’app utilizza l’intelligenza artificiale per integrare perfettamente il volto nel video, creando l’illusione che la vittima sia realmente coinvolta in attività sessuali.
- La diffusione: Il contenuto manipolato viene poi caricato online, magari su piattaforme social o siti dedicati al revenge porn, con l’intento di danneggiare la reputazione della vittima o di infliggerle un trauma psicologico.
Conseguenze:
- Danno alla reputazione: Anche se il video è falso, chi lo vede può non rendersi conto della manipolazione, credendo che la vittima abbia effettivamente partecipato a tali attività.
- Impatto psicologico: La vittima potrebbe subire un grave trauma psicologico, includendo ansia, depressione e senso di vulnerabilità, dovendo affrontare la paura che amici, familiari o colleghi possano vedere il video.
- Complicazioni legali: Per la vittima, può essere difficile rimuovere il contenuto dal web e ottenere giustizia, poiché le leggi non sempre coprono adeguatamente i casi di deepfake o face swap nel revenge porn.
Questo esempio illustra come le tecnologie di face swap, sebbene nate per scopi di intrattenimento, possano diventare strumenti di abuso quando cadono nelle mani sbagliate. La facilità con cui tali contenuti possono essere creati e condivisi online amplifica la portata del danno, rendendo essenziale una risposta legislativa e tecnologica appropriata.