Rinascentte… No grazie.

Questa volta il phishing riguarda un profumo … il mittente è tutto un programma ..

Phishing travestito da premio: il caso “Welcome@t.brevo.com

Negli ultimi tempi si sta diffondendo una campagna di phishing che sfrutta l’invio di e-mail apparentemente legittime ma con un mittente già di per sé sospetto. Un esempio concreto è il seguente:

  • Mittente: welcome@t.brevo.com
  • Oggetto / contenuto: il destinatario sarebbe stato “selezionato” per ricevere in regalo un profumo Dior Sauvage.

1. Analisi del mittente

Il dominio brevo.com è riconosciuto come fornitore di servizi di e-mail marketing legittimi. Tuttavia, lo stesso servizio precisa nelle proprie policy di non essere responsabile dell’uso improprio dei propri sistemi da parte di terzi. Questo significa che soggetti malevoli possono utilizzare piattaforme legittime per veicolare campagne fraudolente, confondendo l’utente meno attento.

Nel caso specifico, il sottodominio t.brevo.com e il nome del mittente “Welcome” non sono di per sé garanzie di affidabilità: il nome generico, accostato a un’offerta improbabile, deve far scattare l’allarme.

2. Contenuto della truffa

La e-mail propone un premio esclusivo: un profumo Dior Sauvage, “vinto” senza aver partecipato ad alcun concorso.
Tipici segnali di allerta:

  • Promesse di premi senza contesto o registrazione pregressa.
  • Invito a cliccare su link o compilare moduli per “confermare la spedizione” o “pagare una piccola tassa di consegna”.
  • Uso di loghi e immagini ufficiali rubati dal web per aumentare la credibilità.

3. Il rischio reale

Dietro a un’operazione simile si celano spesso:

  • Furto di dati personali (nome, indirizzo, numero di telefono).
  • Phishing bancario tramite richiesta di carte di credito per “piccole spese di spedizione”.
  • Infezione da malware se si scaricano allegati o si visitano siti malevoli.

4. Come riconoscerlo

Per capire se si è di fronte a un tentativo di phishing:

  • Controllare sempre l’indirizzo completo del mittente.
  • Diffidare di premi non richiesti.
  • Passare il mouse sui link per vedere l’URL reale (senza cliccare).
  • Verificare se il messaggio presenta errori grammaticali o traduzioni sospette.

5. Come proteggersi

  • Non cliccare su link o allegati sospetti.
  • Segnalare la mail come spam al proprio provider.
  • In caso di dubbio, contattare direttamente l’azienda citata (in questo caso Dior) tramite i canali ufficiali.
  • Utilizzare filtri antispam avanzati e, in ambito aziendale, soluzioni di e-mail security gateway.

6. Conclusione

Il caso “welcome@t.brevo.com” dimostra che anche servizi legittimi possono essere abusati per condurre campagne di phishing. La promessa di un premio costoso, soprattutto senza motivo, è quasi sempre un’esca per rubare dati o denaro.
La regola d’oro: se sembra troppo bello per essere vero, probabilmente è una truffa.

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