Etihad Aviation il tentativo

Dear Sales Department

We are interested in your services and invite your company to register for Vendor/Contractor Partnership with Etihad Aviation Group for our 2025/2027 projects.

If you wish to participate, please confirm your interest, and we will send the Vendor Questionnaire and EOI.

Thank you.

Kind Regards,

Engr, Tami Hassan,
Vendor Procurement & Contracts Shared Services Center
Etihad Aviation Group PJSC
Email: project@etihadgroup-vendor.com

⚠️ Attenzione alla truffa del “Registro Fornitori”: come funziona e come riconoscerla

Negli ultimi mesi si stanno moltiplicando i tentativi di truffa ai danni di aziende, professionisti e uffici commerciali attraverso e-mail apparentemente formali, spesso firmate da grandi gruppi internazionali o multinazionali note.

Uno degli schemi più diffusi è quello del falso invito a registrarsi come fornitore ufficiale, che culmina nella richiesta di un versamento economico “temporaneo” per completare l’iscrizione.

Vediamo come funziona questa truffa e quali segnali permettono di riconoscerla.


📩 Il messaggio: un invito che sembra credibile

La comunicazione arriva solitamente all’ufficio vendite o acquisti ed è formulata in modo professionale:

“We are interested in your services and invite your company to register for Vendor/Contractor Partnership…”

Vengono citati:

  • progetti futuri pluriennali (es. 2025–2027),
  • procedure di vendor qualification,
  • questionari EOI (Expression of Interest),
  • nomi e titoli credibili (es. Vendor Procurement & Contracts).

Nel caso specifico, il messaggio fa riferimento a Etihad Aviation Group, una società reale e nota, aumentando la percezione di affidabilità.


💸 Il vero obiettivo: la richiesta di denaro

Dopo la risposta iniziale, il flusso tipico della truffa prosegue così:

  1. Invio di moduli o questionari apparentemente ufficiali.
  2. Richiesta di un versamento per l’iscrizione al registro fornitori.
  3. Giustificazione del pagamento come:
    • deposito,
    • quota amministrativa,
    • cauzione temporanea.
  4. Promessa che l’importo verrà restituito dopo 21 giorni (o altra tempistica breve).

👉 Questo passaggio è il cuore della truffa: le aziende serie non chiedono mai denaro per valutare o iscrivere fornitori.


🚩 I segnali d’allarme da non ignorare

Ecco gli indicatori più evidenti che si tratta di un tentativo fraudolento:

Dominio e-mail sospetto

L’indirizzo utilizzato: project@etihadgroup-vendor.com


non corrisponde al dominio ufficiale della società reale.
I truffatori usano domini “simili” per ingannare a colpo d’occhio.


Richiesta di pagamento per partecipare

Nessun grande gruppo internazionale:

  • chiede quote di iscrizione,
  • richiede anticipi,
  • promette rimborsi posticipati.

Le procedure di vendor onboarding sono gratuite.


Messaggio generico

L’e-mail:

  • non cita contatti diretti,
  • non menziona referenti verificabili,
  • non personalizza il contenuto in base all’azienda destinataria.

Pressione temporale

La promessa di rimborso “dopo 21 giorni” serve a:

  • rassicurare,
  • ridurre il tempo di verifica,
  • spingere a pagare rapidamente.

🎭 Perché funziona questa truffa

Questo schema colpisce perché sfrutta:

  • il desiderio di acquisire clienti importanti,
  • la paura di perdere un’opportunità commerciale,
  • la complessità reale dei processi di procurement aziendali.

Spesso l’importo richiesto è relativamente basso, così da sembrare “accettabile” e non attivare subito sospetti.


Cosa fare se ricevi un messaggio simile

  1. Non rispondere e non compilare moduli.
  2. Non effettuare alcun pagamento, anche se promesso come rimborsabile.
  3. Verifica sempre il dominio ufficiale sul sito della società citata.
  4. In caso di dubbio, contatta direttamente l’azienda tramite canali ufficiali.
  5. Segnala l’e-mail come phishing al tuo provider o al reparto IT.

🛡️ Conclusione

La truffa del falso registro fornitori è un esempio classico di social engineering applicato al mondo B2B.
Il linguaggio professionale e il richiamo a grandi nomi non devono abbassare la soglia di attenzione.

Ricorda una regola semplice e universale:

Un’azienda seria non chiede mai denaro per valutare un potenziale fornitore.

La prevenzione passa dall’informazione: condividere questi casi all’interno delle organizzazioni è il modo migliore per evitare danni economici e reputazionali.

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